Stampa su rotativa: cos’è, come funziona e le tecniche di stampa
La stampa rotativa è una tecnica di stampa ad alta velocità che utilizza macchine dotate di cilindri rotanti per trasferire l'inchiostro su un supporto, solitamente carta e cartone o altri materiali stampabili. Essa ha una capacità produttiva senza pari, in quanto il processo di stampa è estremamente rapido e garantisce una buona qualità delle immagini e dei testi.
Questa tecnologia si distingue per la sua capacità di soddisfare le esigenze di una vasta gamma di settori, dall'editoria alla pubblicità, fino al packaging. La stampa rotativa è infatti il cuore pulsante della produzione di giornali quotidiani, libri, cataloghi e materiali promozionali, come volantini e brochure. Oltre ai prodotti tradizionali, viene impiegata anche per la realizzazione di articoli più specifici, come post-it personalizzati e confezioni stampate, contribuendo a far fronte alle esigenze di mercato che richiedono alti volumi e tempi di consegna ridotti.
Grazie alla sua velocità operativa e alla possibilità di realizzare stampe continue e a lunga tiratura, la rotativa ha rivoluzionato il mondo della stampa, consentendo di ridurre significativamente i costi di produzione e migliorare l'efficienza dell'intero processo produttivo. Le macchine utilizzate lavorano su bobine di carta di grandi dimensioni, che vengono alimentate continuamente, riducendo al minimo i tempi di fermo e massimizzando la produttività.
La stampa rotativa rappresenta una tecnologia capace di coniugare qualità, velocità e convenienza economica. Ciò la rende la scelta preferita per la produzione di una vasta gamma di prodotti stampati, rispondendo alle richieste di un mercato sempre più esigente e dinamico.
La storia della stampa rotativa
L’invenzione della stampa rotativa ha rivoluzionato il mondo dell'editoria e della comunicazione a partire dalla metà del XIX secolo. Inventata da Richard March Hoe nel 1843 negli Stati Uniti e brevettata nel 1847, questa tecnologia ha introdotto la possibilità di stampare grandi quantità di giornali, libri, riviste a una velocità e qualità senza precedenti.
La rotativa, infatti, si può considerare la prima macchina da stampa per le grandi tirature, soprattutto grazie all’introduzione delle bobine. Inventate nel 1865 da William Bullock, le bobine sono dei grossi rotoli di carta che consentono di stampare in modo continuo e rapido la stessa pagina per moltissime volte, a differenza dei metodi di stampa precedenti che utilizzavano una piastra fissa e fogli singoli.
Nel 1870 Richard March Hoe perfezionò ulteriormente la sua invenzione creando una rotativa in grado di stampare entrambi i lati di una pagina in una sola azione. La macchina utilizzava un rotolo di carta lungo 5 miglia che veniva fatto scorrere a una velocità di 240 fogli al minuto. Una volta che il rotolo usciva, una lama tagliava le pagine, che venivano poi piegate per essere distribuite tramite posta o corrieri. Questa innovazione permetteva di produrre giornali stampati e piegati a una velocità senza precedenti, raggiungendo una capacità produttiva di 18.000 giornali all'ora.
Le rotative di Hoe ebbero un successo strepitoso: la loro produzione avveniva nelle filiali di Londra, Boston e New York e vennero rapidamente adottate dai principali giornali di tutto il mondo.
Il processo della stampa su rotativa e i suoi vantaggi
Al cuore della macchina da stampa ci sono i cilindri rotanti, sui quali vengono incise o montate le forme da stampare (numeri, lettere, immagini, ecc.). Questi cilindri ruotano continuamente, venendo a contatto con l'inchiostro e trasferendolo sul supporto. All’interno del mezzo, la carta da stampare viene fornita in grandi bobine perennemente alimentate.
Molte macchine rotative sono in grado di stampare su entrambi i lati del supporto, effettuando così una stampa fronte-retro simultanea ed aumentando ulteriormente la velocità di produzione. L’inchiostro viene asciugato rapidamente attraverso l'utilizzo di sistemi di riscaldamento o aria compressa e infine, al termine della stampa, il prodotto può subire delle ultime lavorazioni di finissaggio, come la piegatura, la cucitura e la rilegatura.
In particolare, il procedimento della stampa su rotativa avviene tramite i seguenti step:
- Selezione e impaginazione. Il cliente definisce gli elementi grafici (logo, immagini, testo, ecc.) per creare il layout che verrà poi stampato sul prodotto.
- Finitura. A seconda della tipologia e delle specifiche del prodotto finale, vengono scelte le lavorazioni da effettuare, come la fustellatura, la rilegatura, la plastificazione, la verniciatura UV.
- Realizzazione dello stampo. Viene preparata la lastra che riporterà l’immagine da stampare e vengono selezionati gli inchiostri necessari per ricreare l’elemento scelto.
- Stampa. Il macchinario si attiva e i cilindri rotanti danno inizio al processo di stampa, con il trasferimento dell’immagine sul materiale prescelto.
I principali vantaggi della stampa rotativa sono:
- L’alta velocità. Questa tecnica è estremamente veloce e consente di produrre migliaia di copie all’ora grazie all’utilizzo delle bobine (per esempio, si può arrivare a stampare anche 55.000 copie in una sola ora). Ciò la rende ideale per le grandi produzioni.
- I costi contenuti. Grazie all'elevata produttività, la stampa rotativa è particolarmente economica per le grandi tirature.
- La flessibilità. Le rotative possono essere utilizzate per stampare su una vasta gamma di supporti e con diverse tecniche di stampa (offset, rotocalchi, flessografia).
- La precisione. L’utilizzo dei cilindri consente di ottenere una stampa precisa e di buona qualità, con colori brillanti e immagini nitide.
Nota Bene: Anche la stampa rotativa ha dei limiti! Lo svantaggio principale riguarda le basse tirature: quando il numero di pezzi prodotti è ridotto, il costo aumenta notevolmente. Questo rende la stampa rotativa poco conveniente per le piccole tirature, poiché i cilindri non vengono sfruttati appieno e i costi per le piccole confezioni accrescono. Sconsigliamo, dunque, le minime quantità di stampe (250 e 500 pezzi), in quanto i costi di avviamento del processo di stampa sono elevati e rendono di conseguenza i prezzi dei blocchetti alti.
La stampa rotativa dei post-it personalizzati e le sue fasi
Gli iconici post-it che popolano scrivanie e bacheche di ogni ufficio sono ormai un prodotto indispensabile per tutti. Dietro la loro semplicità si cela un processo produttivo preciso e delineato che culmina nell’affascinante fase di stampa: essa avviene su grandi bobine di carta, che vengono poi tagliate e confezionate secondo i formati desiderati.
Il procedimento si articola in diverse fasi:
- Preparazione della carta, con caratteristiche di grammatura, porosità e adesività studiate per garantire le migliori prestazioni.
- Inserimento della bobina nella macchina e il passaggio della carta tra i rulli di stampa.
- Dopo che la stampa è stata realizzata con il logo o disegno richiesto, i fogli escono dalla macchina e passano alla fase di taglio con l’aggiunta del sottoblocco in cartoncino.
- Il taglio viene effettuato a blocchetti o a sagoma, a seconda dei formati desiderati (per esempio il cliente può richiedere dei post-it sagomati a forma di cuore o fumetto).
- Infine, si passa alla cellophanatura (opzionale) e al confezionamento per proteggere i memo adesivi.
La stampa dei post-it offre la possibilità di personalizzare i blocchetti con loghi, immagini e scritte, rendendoli un efficace strumento di comunicazione e marketing. Dalla scelta della carta alla tecnica di stampa, fino alla personalizzazione finale, i post-it personalizzati sono un gadget promozionale che coniuga estetica e funzionalità.
Quali sono gli altri tipi di stampa?
Stampa in Offset
(ideale per la stampa su carta)
Questa è una tecnica di stampa indiretta, in quanto l’inchiostro non viene trasferito direttamente dalla lastra alla carta, ma passa prima sui rulli in silicone e gomma, permettendo di ottenere stampe di alta qualità con colori vivaci.
L’offset ha le sue radici nella litografia, un’antica tecnica di stampa planografica dove la parte che deve essere stampata è sullo stesso piano della parte che deve rimanere senza inchiostro. Qui, la lastra di alluminio utilizzata viene trattata in modo che le parti da stampare respingano l'acqua e catturino l'inchiostro, mentre le parti che devono rimanere "pulite" facciano al contrario. Si crea così un'immagine sul foglio in alluminio che verrà poi trasferita sul rullo e successivamente sulla carta. La macchina offset, quindi, è un complesso sistema di rulli che lavora in sincronia: l’inchiostro viene trasferito dalla lastra al rullo di gomma, che a sua volta lo deposita sulla carta. Ciò si ripete per ogni colore utilizzato, creando l’immagine finale.
Stampa in Serigrafia
La serigrafia è una tecnica di stampa antica che nasce dall’idea di far passare l’inchiostro attraverso un tessuto, come la seta. Oggi, al posto della seta, si usa spesso un tessuto di poliestere o nylon ubicato in modo teso su un telaio per creare una matrice che consente all’inchiostro di passare solamente sulla parte da stampare.
Ma come funziona esattamente? Le zone del tessuto che non devono ricevere l’inchiostro vengono rese impermeabili tramite una sostanza fotosensibile che crea una sorta di pellicola. In questo modo, quando si versa l’inchiostro sul poliestere, esso attraversa solo le aree permeabili che non sono state trattate depositandosi sul supporto sottostante.
La stampa serigrafica garantisce dei colori intensi e duraturi ed è particolarmente indicata per loghi, disegni e immagini semplici. Essa permette di stampare su una vasta gamma di materiali: dal tessuto al metallo, dalla plastica al legno, ma la stoffa rimane l’elemento principale, infatti questa tecnica è molto usata per la stampa su magliette, cappellini, borse.
Stampa in Flessografia
La flessografia è una tecnica di stampa rotativa diretta, molto versatile e utilizzata in diversi settori industriali, dalla produzione di imballaggi alimentari alla stampa di etichette e sacchetti. Le lastre flessografiche, realizzate in gomma o fotopolimero, sono flessibili e presentano le parti da stampare in rilievo.
Il processo di stampa utilizza inchiostri a base d'acqua e a basso impatto ambientale e avviene in questo modo: un rullo anilox preleva l'inchiostro e lo deposita sulla lastra flessografica in rilievo; la lastra ruotando trasferisce l’inchiostro direttamente sul materiale da stampare, esercitando una leggera pressione; l'inchiostro si asciuga rapidamente, permettendo una produzione continua. È un processo molto rapido, ideale per grandi tirature e costi contenuti.
Stampa Digitale
La stampa digitale, ormai onnipresente della nostra quotidianità, si distingue per la sua flessibilità e versatilità nella grafica e nei colori. Dalle piccole stampanti di casa alle grandi macchine industriali, questa tecnologia permette di realizzare stampe personalizzate, anche in piccole quantità, senza la necessità di costose matrici. Infatti, l’elemento da imprimere è un file digitale che viene direttamente stampato sul materiale, senza l’utilizzo di lastre. Questo elimina i costi fissi elevati e consente di modificare il progetto anche all'ultimo momento.
In base alla tipologia di inchiostro utilizzata, la stampa digitale si distingue in due tecniche:
- Stampa a laser (a toner). Sfrutta la proprietà elettrostatica dell’inchiostro in polvere per trasferire l'immagine su un supporto. Esso si attacca alla carta, o su altri materiali, grazie all’elettricità dei rulli elettrostatici o al raggio laser e viene fissato tramite calore. Questa tecnica è la più diffusa per piccole e veloci tirature ad alta risoluzione.
- Stampa a getto d’inchiostro. L’inchiostro liquido viene emesso a piccole goccioline attraverso degli ugelli che si muovono sopra il supporto da stampare. Sebbene più lenta e rumorosa rispetto ad altre macchine, questa tecnica offre una qualità di stampa eccezionale, permettendo la realizzazione di prodotti di grandi dimensioni e personalizzati, ideali per piccole tirature.